Michele Corsi - anno scolastico 2006-2007
Michele Corsi - 28-12-2006
La finanziaria ha ottenuto la fiducia del Parlamento, non quella del popolo della scuola.

Un bel film di dieci anni fa che si intitola "L'odio" si apre con una voce fuori campo che dice: "è la storia di uno che si butta da un palazzo di 50 piani. Ed ad ogni piano mormora: fino a qui tutto bene... fino a qui tutto bene... fino a qui tutto bene..." Mi sono venute in mente queste frasi pensando al governo dell'Unione e alla sua finanziaria. L'Unione ha già tagliato, a pochi mesi dalla sua vittoria, le proprie relazioni con la base sociale che l'ha eletta, con una rapidità sbalorditiva. Precipita: nelle prospettive, nei consensi, nella lucidità, ma mormora tra sé e sé: fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene...

La scuola era stata protagonista di un movimento che ha contribuito grandemente alla sconfitta di Berlusconi, il suo popolo ha votato massicciamente per il centrosinistra, e non era certo scontato. Qualche mese dopo ecco il neoeletto governo votare una finanziaria che taglia sulla scuola quanto la Moratti. Col senno di poi possiamo dirci che la Moratti non era stronza come pensavamo, ma, semplicemente, poco furba: se qualcuno le avesse sussurrato all'orecchio "non tagliare i docenti del tempo pieno, aumenta invece gli alunni per classe!" avrebbe ottenuto risultati maggiori e senza troppi casini. L'Unione taglia in questo modo 50.000 docenti, e le sta andando liscia come l'olio. I personaggi che emettono circolari e declamano discorsi contro il bullismo, sono gli stessi che con la finanziaria lo favoriscono nei fatti: non credo occorra dedicare nemmeno mezza riga al nesso tra classi sovraffollate e diminuzione della qualità dell'insegnamento e della convivenza civile nelle scuole. Fioroni si "indigna" per l'esistenza dei bulli, ma è lui il bullo numero 1: ingolfa le classi e allo stesso tempo aumenta i finanziamenti alle scuole private. Bullismo ministeriale. Napolitano ha decretato il bullismo calamità nazionale, ma la finanziaria che ha controfirmato taglia i finanziamenti agli enti locali, che gestiscono gli edifici scolastici. Bullismo presidenziale. E le scuole che cadono a pezzi non sono una calamità? E poi, cari ministri: che ipocrisia versare lacrime di coccodrillo verso un disabile maltrattato dai propri coetanei, quando nello stesso istante si architetta di tagliare risorse sul sostegno all'handicap! Questi ministri, come i bulli, ti spintonano nelle pozzanghere, dopodiché: i ragazzini bulli si mettono a ridere, i ministri bulli, invece, si indignano perché ti sei sporcato i pantaloni.

I bulli hanno alle spalle famiglie disastrate, restituiscono in malo modo e ai soggetti sbagliati, quel che han subito. Ma i nostri governanti-bulli? Loro non hanno subito niente! Sono i movimenti, scendendo instancabilmente in piazza lungo questi anni, che hanno creato le condizioni per far cadere la destra mentre loro se ne stavano lì belli belli a volteggiare tra un convegno e l'altro, e dovevamo pure pregarli di dire qualcosa di vagamente progressista. E loro: non so, ci penso, vedremo... Li abbiamo eletti, e ora fanno quel che vogliono, cioé quel che sanno fare meglio: preparare le condizioni sociali per il ritorno della destra.

L'Unione ha mentito.

Tra i grossi veri responsabili ci sono sicuramente Cgil, Cisl e Uil. E dobbiamo essere consapevoli che se non fosse stato per l'acquiescenza di questi sindacati, la finanziaria non sarebbe passata, e nemmeno i tagli alla scuola...
Michele Corsi - 23-10-2006
Nel mondo della scuola viviamo immersi in un tiepido torpore. Ci abbiamo messo un po' a comprendere che la campagna di stampa sul grave peso che incombe sugli alunni italiani, cioé l'eccesso di insegnanti (!), avrebbe portato a un qualche tentativo di sottrarre alla scuola un bel po' di grana. Poi è arrivato il primo documento del banchiere Padoa Schioppa, ministro del Tesoro, e abbiamo capito. Per fortuna i sindacati sono intervenuti subito e hanno detto: okkio, tornate indietro o sarà sciopero. Padoa Schioppa è parso arretrare, ha attribuito la stesura del documento a chi l'ha rivelato e non a chi l'ha scritto, e la finanziaria è stata varata, così ce la raccontavano, senza toccare la scuola. Abbiamo pensato: meno male che ci sono i sindacati, meno male che ci sono i "nostri" al governo. E, tirando un sospiro di sollievo, siamo tornati a occuparci ... del nostro lavoro, già mezzo esauriti ma felici di avere a che fare con bambini e adolescenti simpatici e non con adulti banchieri. Poi, tra una lezione da preparare e l'altra, andiamo a leggere tra le righe degli articoli della finanziaria, e poi la relazione tecnica di accompagnamento, e poi Tuttoscuola (una rivista di settore) fa quattro calcoletti e .... si scopre che dentro ci sono tutti i tagli che aveva già previsto e voluto il banchiere.

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